Fecondazione in vitro (FIVET): processo, successo e considerazioni

La fecondazione in vitro (FIVET) è una delle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) più avanzate e con maggiori probabilità di successo per le coppie che hanno difficoltà a concepire naturalmente. Questo trattamento consente di ottenere una gravidanza attraverso la fecondazione degli ovociti in laboratorio, con successivo trasferimento degli embrioni nell’utero materno.

A chi è consigliata la FIVET?

La fecondazione in vitro è indicata per le coppie che presentano difficoltà a concepire a causa di diversi fattori, tra cui:

Infertilità maschile dovuta a scarsa qualità o quantità di spermatozoi

Infertilità femminile dovuta a età avanzata, endometriosi, ridotta riserva ovarica, problemi di ovulazione o fattore tubarico.

Infertilità idiopatica

Fallimento di altre tecniche di PMA, come l’inseminazione intrauterina.

Il processo della FIVET: le fasi principali

La FIVET è un percorso articolato che richiede diversi passaggi per massimizzare le probabilità di successo.

1. Consulenza specialistica per fertilità

Il primo step è la consulenza con uno specialista della fertilità per identificare le cause del mancato concepimento, valutare la storia clinica della coppia, prescrivere esami utili ad inquadrare al meglio la situazione clinica per identificare il trattamento più idoneo.

2. Stimolazione ovarica controllata

Per aumentare le probabilità di ottenere più ovociti maturi, la donna assume farmaci ormonali per circa 10-12 giorni. Durante questa fase, vengono effettuate ecografie e dosaggi ormonali per monitorare la risposta ovarica.
Con l’introduzione del protocollo DuoFiv+, nei centri Genera è possibile eseguire una doppia stimolazione ovarica nello stesso ciclo, massimizzando il numero di ovociti disponibili e ottimizzando il percorso di fecondazione assistita rendendolo più veloce e meno invasivo.

3. Prelievo degli ovociti (pick-up)

Quando i follicoli raggiungono la maturazione ottimale, si procede con il prelievo degli ovociti tramite una puntura ovarica ecoguidata. La procedura viene eseguita in sedazione profonda.

4. Fecondazione in laboratorio

Gli ovociti vengono fecondati con gli spermatozoi del partner o di un donatore, utilizzando la FIVET tradizionale o la ICSI (iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi), a seconda delle necessità.

5. Coltura embrionale

Gli embrioni vengono lasciati sviluppare in laboratorio per alcuni giorni, solitamente fino a raggiungere il stadio di blastocisti (5°-6° giorno), il che migliora le probabilità di successo.

6. Trasferimento embrionale

Gli embrioni evolutivi che giungono allo stadio di blastocisti vengono trasferiti nell’utero della donna tramite un sottile catetere. Il trasferimento è una procedura indolore che non richiede anestesia.

7. Test di gravidanza

Dopo circa 10-12 giorni dal trasferimento embrionale, un test del sangue (beta-HCG) conferma l’eventuale inizio della gravidanza.

Tassi di successo della FIVET nei centri Genera

Le probabilità di successo della FIVET dipendono da vari fattori, come l’età della donna e la riserva ovarica. Nei centri Genera, l’adozione di tecniche avanzate come la stimolazione ovarica personalizzata, la coltura a blastocisti e il test genetico pre-impianto (PGT) permette di selezionare gli embrioni sani e ottimizzare i risultati.
Il tasso di successo per un singolo trasferimento è intorno al 35%, ed lo stesso aumenta significativamente, superando l’80% dopo 3 cicli di trattamento. Ovviamente tali percentuali devono essere valutate sulla base delle condizioni di partenza della coppia.

Il valore del supporto multidisciplinare di Genera

Un altro aspetto che distingue i centri Genera è il supporto multidisciplinare. Ogni coppia è seguita da un team di esperti che lavora in sinergia per garantire il miglior percorso possibile. La nostra équipe è composta da ginecologi, embriologi, andrologi, psicologi, nutrizionisti, ostetriche e altri specialisti, tutti impegnati per il benessere complessivo della coppia.

Perché scegliere Genera per il tuo percorso FIVET

Scegliere Genera significa scegliere un centro che pone al centro del trattamento non solo la tecnologia avanzata, ma anche il benessere psicofisico di ogni coppia. Ogni percorso è personalizzato, progettato sulle tue esigenze specifiche, per massimizzare le probabilità di successo e garantire supporto continuo, medico e emotivo.
Genera non è solo un centro di PMA, ma una rete di esperti che lavorano insieme per aiutarti a realizzare il sogno di diventare genitore, offrendo trattamenti avanzati, supporto psicologico, e un approccio multidisciplinare che ti accompagnerà in ogni fase del percorso.

Vivere con la sindrome dell’ovaio policistico: gestione a lungo termine

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una condizione endocrino-metabolica che interessa circa il 10% delle donne in età riproduttiva e ha un impatto significativo sulla salute metabolica, ormonale e riproduttiva. Oltre a influenzare la fertilità, la PCOS può causare numerosi altri disagi e complicazioni, che richiedono una gestione a lungo termine. Questa condizione può avere un impatto duraturo sulla vita delle donne, ed è essenziale adottare un approccio integrato e a lungo termine per la gestione dei sintomi e delle complicanze.

Cos’è la Sindrome dell’Ovaio Policistico?

La sindrome dell’ovaio policistico è una condizione caratterizzata dalla presenza di un aspetto ecografico caratteristico delle ovaie, disfunzione ovulatoria, alterazioni nel ciclo mestruale e squilibri ormonali. Sebbene la causa esatta sia ancora in fase di studio, fattori genetici, ormonali e ambientali sembrano contribuire al suo sviluppo. Le donne con PCOS presentano spesso livelli elevati di androgeni, ormoni maschili che possono causare sintomi come acne, irsutismo (eccessiva crescita di peli sul viso e sul corpo) e alopecia androgenetica (diradamento dei capelli).

Diagnosticare la PCOS

La diagnosi di PCOS si basa su criteri clinici, ecografici e ormonali ridefiniti nel 2023 dalla European Society of Human Reproduction and Embryology (ESHRE) e dall’American Society for Reproductive Medicine (ASRM). Queste linee guida, ridefinite sulla base dei “Criteri di Rotterdam” del 2003 stabiliscono che una donna possa essere diagnosticata con PCOS se presenta almeno due dei seguenti tre elementi:

  1. Oligo-ovulazione o anovulazione: ovulazione poco frequente o assente, spesso associata a irregolarità mestruali come oligomenorrea o amenorrea.
  2. Ovaio policistico all’ecografia: presenza di 12 o più follicoli da 2 a 9 mm in ogni ovaio o presenza di più di 10 follicoli in una singola scansione ecografica ovarica trasversale.
  3. Segni clinici o biochimici di iperandrogenismo: manifestazioni come acne, irsutismo, alopecia o livelli elevati di androgeni nel sangue.

Per confermare la diagnosi, vengono generalmente utilizzati esami del sangue ed ecografie pelviche, in grado di escludere altre condizioni che potrebbero causare sintomi simili, come disfunzioni tiroidee e tumori ovarici.

Conseguenze a Lungo Termine della PCOS

La gestione della PCOS non si limita ai sintomi immediati, ma deve considerare anche le conseguenze a lungo termine che questa condizione può avere sulla salute. Le donne con PCOS hanno un rischio maggiore di sviluppare una serie di complicazioni, tra cui:

1. Infertilità

La PCOS è una delle principali cause di infertilità femminile, dovuta principalmente a ovulazione irregolare o assente. La resistenza insulinica, comune nelle donne con PCOS, può aggravare il problema.

2. Sindrome Metabolica e Diabete

Fino al 70% delle donne con PCOS sviluppa resistenza all’insulina, un fattore che aumenta il rischio di diabete di tipo 2 e sindrome metabolica. La resistenza all’insulina può anche favorire l’obesità, l’ipertensione e alterazioni nei lipidi sanguigni, incrementando il rischio di malattie cardiovascolari

3. Problemi Cardiovascolari

Le donne con PCOS sono più vulnerabili a malattie cardiache a causa dei fattori di rischio metabolico come la resistenza insulinica e l’ipertensione.

4. Cancro Endometriale

Le donne con PCOS hanno un rischio maggiore di sviluppare il cancro endometriale a causa della mancanza di ovulazione regolare, che può causare un’eccessiva esposizione all’estrogeno non compensata dal progesterone, con il rischio di sviluppare iperplasia endometriale e, nei casi più gravi, cancro dell’endometrio.

5. Disturbi Psicologici

Le donne con PCOS spesso sperimentano una maggiore incidenza di disturbi psicologici, come ansia, depressione e problemi di immagine corporea, a causa dei sintomi fisici come l’irsutismo e l’acne, nonché delle difficoltà legate alla fertilità.

Gestire la PCOS nel lungo periodo

Una gestione efficace della PCOS richiede un approccio integrato che includa uno stile di vita sano e trattamenti mirati.

Uno stile di vita sano è la base per una corretta gestione della PCOS e delle sue complicazioni. In particolare, la regolare attività fisica gioca un ruolo fondamentale nel migliorare la sensibilità all’insulina e nel bilanciare gli ormoni. Le attività più raccomandate sono:

  • Esercizi aerobici moderati come camminare, nuotare o andare in bicicletta. Questi possono ridurre il rischio di diabete e migliorare la resistenza insulinica.
  • Allenamenti di forza (pesi, yoga) per migliorare la composizione corporea e ridurre il grasso addominale, un fattore che peggiora la PCOS.
  • Esercizi di rilassamento, come yoga o meditazione, che aiutano a ridurre lo stress, uno dei principali fattori che possono esacerbare i sintomi della PCOS.

Una dieta ricca di fibre e povera di zuccheri raffinati è fondamentale. Le donne con PCOS dovrebbero prediligere cibi integrali, verdura, frutta, proteine magre e grassi sani. Inoltre, mantenere un peso sano, anche con piccole modifiche, può migliorare sensibilmente i sintomi, la fertilità e ridurre il rischio di complicazioni metaboliche.

Farmaci per la Gestione della PCOS

Il trattamento farmacologico dipende dai sintomi specifici e dalle complicazioni:

  • Contraccettivi orali: utilizzati per regolare i cicli mestruali, ridurre l’acne, l’irsutismo e abbassare i livelli di androgeni.
  • Metformina: farmaco per migliorare la sensibilità all’insulina e regolare i disturbi metabolici.
  • Spironolattone: farmaco antiandrogeno che riduce i segni di irsutismo, acne e calvizie.

PMA e PCOS

Le donne con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) che desiderano una gravidanza possono incontrare diverse difficoltà, soprattutto a causa di cicli irregolari o assenti, che ostacolano l’ovulazione. L’alterazione dell’equilibrio ormonale e la resistenza all’insulina, spesso associate a questa condizione, possono rendere più complesso il concepimento naturale.

In questi casi, la Procreazione Medicalmente Assistita offre un valido supporto, aiutando a superare gli ostacoli legati alla fertilità. Uno degli approcci più utilizzati è la stimolazione ovarica, che favorisce la maturazione degli ovociti grazie a specifici farmaci, aumentando così le probabilità di ovulazione e concepimento.

Quando la stimolazione da sola non è sufficiente, si può ricorrere alla Fecondazione in Vitro (FIVET), un trattamento che consente di fecondare gli ovociti in laboratorio prima di trasferire gli embrioni nell’utero. In alcuni casi, anche l’inseminazione intrauterina (IUI) può rappresentare un’opzione efficace, soprattutto per chi riesce ad ovulare ma ha cicli molto irregolari.

Oltre a individuare la tecnica più adatta, Genera costruisce percorsi altamente personalizzati, adattandoli alle esigenze di ogni paziente. Un team multidisciplinare segue ogni fase con attenzione, garantendo un monitoraggio costante e offrendo un supporto completo che include consulenze psicologiche e nutrizionali, per affrontare il percorso con maggiore serenità e consapevolezza.

Best of ASRM and ESHRE 2025

Dal 13 al 15 marzo 2025, Lisbona ha ospitato il Best of ASRM and ESHRE 2025, il prestigioso congresso congiunto tra l’American Society for Reproductive Medicine (ASRM) e la European Society of Human Reproduction and Embryology (ESHRE). Un evento che, da oltre un decennio, rappresenta un punto di riferimento per gli specialisti della medicina della riproduzione a livello internazionale.

Tra gli esperti invitati a condividere le proprie ricerche e innovazioni, Danilo Cimadomo, Responsabile Ricerca e Sviluppo del gruppo Genera, ha presentato un approfondimento sull’applicazione dell’intelligenza artificiale nei trattamenti di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).

Durante il suo intervento ha illustrato come l’IA stia rivoluzionando ogni fase del percorso di PMA, dal counselling iniziale alla stimolazione ovarica, fino alla selezione di gameti ed embrioni. Ha analizzato i pro e i contro degli strumenti attualmente disponibili, mettendo in luce le prospettive future per l’ottimizzazione dei processi e la standardizzazione dei laboratori.

L’intelligenza artificiale, infatti, si sta rivelando un prezioso alleato nel migliorare la personalizzazione dei trattamenti, aumentare i tassi di successo e garantire un approccio sempre più basato su dati scientifici accurati. La partecipazione di Genera al Best of ASRM and ESHRE 2025 conferma l’impegno costante del gruppo nell’adozione di tecnologie all’avanguardia per migliorare i percorsi di cura dei pazienti.

Programma

 

I primi segnali del concepimento: cosa notare nelle prime settimane

Già nelle prime settimane dopo il concepimento, il corpo può iniziare a inviare segnali che, sebbene non sempre immediatamente evidenti, possono suggerire l’inizio di una gravidanza. Alcuni di questi sintomi sono abbastanza comuni e facili da riconoscere, mentre altri sono più rari e spesso trascurati.

Quando compaiono i primi sintomi della gravidanza?

I sintomi di gravidanza possono manifestarsi in momenti diversi, sia in termini di tempistica che di intensità. In genere, i segnali di concepimento cominciano a farsi sentire circa due settimane dopo il concepimento, ma alcune donne possono avvertirli prima o più tardi. Questo accade a causa delle fluttuazioni ormonali, in particolare l’aumento di gonadotropina corionica umana (hCG), progesterone ed estrogeno. Alcuni sintomi possono essere lievi e facilmente ignorabili, mentre altri più evidenti richiedono maggiore attenzione.

I sintomi più comuni

I sintomi che più frequentemente segnalano una gravidanza possono comparire già nelle prime settimane, ma non tutte le donne li riconoscono immediatamente.

Ritardo mestruale

Il ritardo mestruale è spesso considerato il primo segnale evidente di una gravidanza, specialmente per le donne con un ciclo mestruale regolare. Tuttavia, non è sempre il primo sintomo avvertito. Alcune donne possono notare altri segnali precoci come stanchezzasensibilità del senoperdite da impianto (spotting) o nausea già prima del mancato ciclo mestruale. Inoltre, può essere causato anche da altri fattori, come stress, cambiamenti ormonali o disfunzioni della tiroide.

Sensibilità e gonfiore del seno

Subito dopo il concepimento, il seno diventa più sensibile, gonfio e doloroso al tatto, e le areole possono scurirsi. In alcune donne questo disturbo può essere piuttosto accentuato, mentre in altre è più lieve perché causato dai cambiamenti ormonali che si verificano subito dopo il concepimento, in particolare dall’aumento del progesterone, che prepara il corpo per una possibile gravidanza.

Nausea e sensibilità agli odori

La nausea, spesso definita “nausea mattutina”, è un sintomo tipico che si verifica solitamente tra la quarta e la sesta settimana di gravidanza. Non tutte le donne la avvertono con la stessa intensità, e in alcuni casi può durare solo per poche settimane, mentre in altri può persistere per tutto il primo trimestre. Sebbene il termine “nausea mattutina” suggerisca che questo fastidio avvenga principalmente al mattino, può verificarsi in qualsiasi momento della giornata.

Aumento della frequenza urinaria

Un altro segno precoce della gravidanza che molte donne notano è l’aumento della frequenza urinaria. Già dalle prime settimane, l’utero in crescita e i cambiamenti ormonali possono influire sulla vescica, provocando un bisogno più frequente di urinare. Questo sintomo può diventare più evidente man mano che la gravidanza avanza, quando l’utero continua a esercitare una pressione sulla vescica.

Stanchezza e sonnolenza

Un altro sintomo comune nelle prime settimane di gravidanza è la sensazione di stanchezza e affaticamento. Questo è dovuto all’aumento dei livelli di progesterone, che ha un effetto rilassante sul corpo, causando sonnolenza e mancanza di energia. Alcune donne possono sentirsi estremamente stanche fin dalle prime settimane, mentre altre potrebbero avvertire una stanchezza crescente man mano che la gravidanza progredisce.

I sintomi meno comuni

Alcuni sintomi di gravidanza sono meno evidenti e meno comuni, ma possono comunque fornire indicazioni sul concepimento avvenuto.

Perdite da impianto (spotting)

Le perdite da impianto sono leggere macchie di sangue che alcune donne potrebbero notare intorno ai 10-14 giorni dopo il concepimento, quando l’embrione si impianta nella parete uterina. Questo fenomeno è completamente normale e non deve causare preoccupazione, seppur vada monitorato. A differenza di una mestruazione, le perdite da impianto sono di solito molto più leggere e durano solo un paio di giorni.

Crampi addominali leggeri

In alcuni casi, le donne incinte possono avvertire crampi addominali simili a quelli che si avvertono prima delle mestruazioni. Questo è dovuto all’allungamento dei legamenti uterini mentre l’utero si prepara a crescere per ospitare il bambino. Sebbene questi crampi siano generalmente leggeri e non pericolosi, è sempre consigliato parlarne con il medico se i dolori diventano intensi o persistenti.

Aumento dell’appetito o voglie

Alcune donne notano un aumento dell’appetito o la comparsa di voglie per cibi specifici, mentre altre sviluppano repulsione per determinati alimenti. Questo è dovuto ai cambiamenti ormonali che alterano i sensi del gusto e dell’olfatto.

Mal di testa

I mal di testa leggeri o ricorrenti sono un altro sintomo che può comparire nei primi giorni di gravidanza, causato dalle fluttuazioni ormonali. Sebbene non siano così comuni come altri segnali, molte donne li avvertono nelle prime settimane.

Quando fare il test di gravidanza

Se si sospetta una gravidanza, è consigliabile aspettare almeno 7-10 giorni dopo il ritardo delle mestruazioni prima di fare il test di gravidanza. I test casalinghi sono generalmente molto affidabili e rilevano la gonadotropina corionica umana (hCG) nell’urina, un ormone che aumenta nei primi giorni di gravidanza. Tuttavia, se il test risulta negativo ma i sintomi persistono, è sempre meglio consultare un ginecologo per un test del sangue che possa confermare la gravidanza.

Se la gravidanza non arriva: il supporto di Genera PMA

Quando la gravidanza non arriva dopo 12 mesi di tentativi (o 6 mesi per le donne sopra i 35 anni), è fondamentale consultare un professionista esperto in Medicina della Riproduzione. Nei centri Genera, i nostri ginecologi altamente specializzati offrono consulenze personalizzate per le coppie che affrontano difficoltà nel concepire, analizzando le cause dell’infertilità e creando un percorso terapeutico su misura.