Vaccino anti-influenzale: indicazioni per coppie alle prese con la PMA

La stagione influenzale è alle porte e si accompagna quest’anno all’emergenza Covid-19: quali sono le indicazioni per le coppie che si stanno per sottoporre a un trattamento di Procreazione Medicalmente Assistita relativamente alla vaccinazione?

Occorre prima di tutto sapere perché la vaccinazione rappresenta un’arma importante, soprattutto in questo anno così particolare: è il ministero della Salute a sottolineare in una recentissima circolare su “Prevenzione e controllo dell’influenza” come “dal momento che nella prossima stagione influenzale 2020-2021 non è esclusa una co-circolazione di virus influenzali e Sars-CoV-2”, sia “importante la vaccinazione antinfluenzale, in particolare nelle persone ad alto rischio di tutte le età, per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra Covid-19 e influenza. Vaccinando contro l’influenza, inoltre, si riducono le complicanze da influenza nei soggetti a rischio e gli accessi al pronto soccorso”.

E arriviamo al tema fertilità, gravidanza e influenza: sempre secondo il ministero della Salute, “le donne che si trovano in stato di gravidanza durante la stagione epidemica è opportuno che vengano vaccinate contro l’influenza per l’aumentato rischio di complicanze. La vaccinazione, con vaccino inattivato, può essere effettuata in qualsiasi trimestre della gravidanza, ma set di dati più estesi sulla sicurezza sono disponibili per il secondo e terzo trimestre, rispetto al primo; comunque, le raccomandazioni delle autorità sanitarie internazionali (Ecdc, Oms) indicano la vaccinazione delle donne in gravidanza a prescindere dal trimestre”.

Per chi sta affrontando un percorso di fecondazione assistita, consiglia Alberto Vaiarelli, responsabile del trattamento Pma del centro Genera di Roma, riprendendo le linee guida della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) “si suggerisce la vaccinazione antifluenzale al fine di diminuire complicanze correlate all’influenza. La sensibilizzazione dei ginecologi e delle pazienti ad effettuare il vaccino, specialmente in questo periodo storico, è importante per tutelare le donne che hanno ottenuto una gravidanza ‘preziosa’ dopo un percorso di Pma. Il ginecologo e il medico di base dovrebbero essere parte attiva per allestire un percorso indirizzato all’offerta vaccinale anche per le donne in cerca di una gravidanza. Il vaccino può essere un’opportunità per garantire la salute delle donne anche durante un percorso di fecondazione assistita. Le donne che ricercano una gravidanza dovrebbero essere considerate pazienti ad ‘alto rischio’ in virtù dell’eventuale gravidanza”.