
L’ovaio policistico (PCO) e la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) sono due condizioni che spesso vengono confuse a causa della somiglianza nei termini, ma in realtà presentano differenze significative in termini di diagnosi, sintomi e impatto sulla salute riproduttiva.
Cos’è la policistosi ovarica?
La policistosi ovarica (PCO) è una condizione ecografica caratterizzata dalla presenza di numerosi follicoli di piccole dimensioni nelle ovaie, che possono apparire ingrossate. Questa condizione è piuttosto comune e si riscontra in almeno il 25% delle donne in età fertile.
La policistosi ovarica, o ovaio policistico, è una condizione ecografica piuttosto comune nelle donne, presente in almeno una su quattro. Si caratterizza per la presenza di numerose cisti ovariche, spesso follicoli inattivi, che possono essere visibili durante un esame ecografico e le ovaie appaiono ingrossate e possono contenere più di 20 micro-follicoli (<10 mm). La PCO può essere asintomatica o associata a cicli mestruali irregolari, ma non implica necessariamente una patologia grave.
In molti casi, le donne con ovaio policistico non presentano sintomi significativi e possono avere una normale funzione ovarica. Tuttavia, in alcuni casi, può essere associata a disturbi ormonali o del ciclo mestruale, ma ciò non è sempre presente
La PCO non è una malattia e non necessita di trattamento specifico se non in presenza di sintomi come irregolarità mestruali o disfunzioni ovulatorie.
Cos’è la Sindrome dell’Ovaio Policistico (PCOS)?
La Sindrome dell’Ovaio Policistico (PCOS) è un disordine endocrino e metabolico che colpisce tra il 5% e il 10% delle donne in età fertile.
È caratterizzata da disfunzioni ormonali, ovulatorie e metaboliche e le donne che ne soffrono riscontrano sintomi che includono irregolarità mestruali, iperandrogenismo (acne, irsutismo), obesità, resistenza all’insulina e problemi di fertilità. Richiede un approccio terapeutico mirato ai sintomi specifici, come il controllo dell’iperandrogenismo e la regolazione del ciclo mestruale, spesso combinando modifiche dello stile di vita con trattamenti medici.
Come distinguerle?
La diagnosi differenziale tra PCO e PCOS si basa su:
- Ecografia transvaginale: utile per identificare la morfologia delle ovaie.
- Dosaggi ormonali: valutazione di LH, FSH, androgeni (testosterone, DHEA-S).
- Curva glicemica e insulinemica: per verificare la presenza di resistenza insulinica.
Impatto sulla Fertilità
La policistosi ovarica di per sé non è una causa diretta di infertilità. La maggior parte delle donne con PCO mantiene un’ovulazione regolare e non ha difficoltà a concepire. Tuttavia, in alcuni casi, può essere associata a irregolarità ovulatorie che possono influenzare la fertilità.
La PCOS, invece, è una delle principali cause di infertilità femminile a causa delle disfunzioni ovulatorie. Le principali problematiche che influenzano la fertilità nelle donne con PCOS sono:
- Anovulazione cronica: molte donne con PCOS ovulano meno frequentemente o non ovulano affatto, rendendo il concepimento più difficile.
- Squilibri ormonali: livelli elevati di androgeni possono interferire con lo sviluppo follicolare e la qualità degli ovociti.
- Resistenza all’insulina: spesso associata alla PCOS, può avere un impatto negativo sulla funzione ovarica e sulla qualità ovocitaria.
Tuttavia, molte donne con PCOS riescono a concepire con trattamenti specifici, tra cui:
- Modifiche dello stile di vita (dieta equilibrata ed esercizio fisico).
- Farmaci per indurre l’ovulazione (come il clomifene citrato o letrozolo).
- Tecniche di procreazione medicalmente assistita nei casi più complessi.
In sintesi, mentre la policistosi ovarica è una condizione benigna che non comporta necessariamente problemi di fertilità, la sindrome dell’ovaio policistico è un disturbo complesso che richiede una gestione medica personalizzata. Distinguere tra le due condizioni è essenziale per un approccio terapeutico adeguato e per garantire il benessere riproduttivo e generale delle donne che ne sono affette.
Se sospetti di avere una di queste condizioni, è importante consultare uno specialista in Medicina della Riproduzione per una valutazione approfondita e un eventuale trattamento mirato.