Menopausa precoce: cos’è, cause e sintomi, diagnosi

Menopausa precoce

La menopausa precoce è una condizione rara che porta a una cessazione dell’attività ovarica e, quindi, della fertilità a un’età inferiore rispetto a quella in cui si verifica fisiologicamente. Tale evento può rappresentare un ostacolo per le donne che hanno il desiderio di diventare mamme.

Tutte le donne hanno un patrimonio di ovociti (circa 6-7 milioni) che viene loro assegnato mentre si trovano ancora nella vita intra-uterina (circa alla 20a settimana di gestazione). Il drammatico calo degli ovociti, indipendentemente dall’ovulazione, avviene fisiologicamente fino ad arrivare a circa 300.000-400.000 ovociti in età riproduttiva.

Una volta iniziate le mestruazioni, l’ovulazione e il costante reclutamento degli ovociti continuano a ridurre la riserva ovarica fino al raggiungimento della menopausa. Nel corso della vita riproduttiva di una donna, con l’ovulazione vengono rilasciati solo 400-500 ovociti.

 

Cos’è la menopausa precoce?

Con il termine menopausa si definisce la cessazione delle mestruazioni da almeno 12 mesi consecutivi, dovuta alla perdita dell’attività follicolare ovarica. L’età media della menopausa è di circa 50 anni.

La menopausa viene definita precoce quando insorge prima dei 40 anni.

La menopausa fisiologica quindi normalmente si verifica con una forbice d’età variabile da donna a donna ma che in media corrisponde a circa 50 anni con un intervallo che varia dai 45 ai 55 anni, ma più in generale si può classificare come:

  • Menopausa precoce: quando si verifica prima dei 40 anni;
  • Menopausa prematura: quando si verifica tra i 40 e i 45 anni;
  • Menopausa spontanea: quando si verifica tra i 46 e i 55 anni;
  • Menopausa tardiva: quando si verifica dopo i 56 anni.

Spesso la menopausa precoce viene definita anche come insufficienza ovarica primaria, ma in realtà le due condizioni non sono esattamente equivalenti.

L’insufficienza ovarica primaria (POI) è uno spettro di malattie che non solo influisce sulla fertilità femminile, ma contribuisce anche alla morbilità e alla mortalità associata alla sospensione a lungo termine degli estrogeni.

L’esordio tipico della POI è nelle donne di età inferiore ai 40 anni e viene diagnosticato in un contesto di amenorrea della durata di 4-6 mesi in combinazione con elevati livelli di ormone follicolo-stimolante (FSH) e diminuzione dei livelli di estradiolo.

La POI differisce dalla menopausa a causa della restante variabilità della funzione ovarica e dei follicoli primordiali, mentre la menopausa si verifica quando i follicoli primordiali sono esauriti, con conseguente cessazione totale delle mestruazioni.

Di conseguenza, è di grande importanza che il POI venga riconosciuto precocemente nel processo patologico, al fine di prevenire e ridurre la morbilità e la mortalità associate all’ipoestrogenemia e aumentare la qualità della vita delle donne colpite.

Nelle donne con insufficienza ovarica primaria può ancora avvenire l’ovulazione, e talvolta, possono riuscire ad avere una gravidanza. Le donne con diagnosi di menopausa precoce invece hanno un totale esaurimento ovarico e sono quindi impossibilitate ad ottenere una gravidanza.

Quando l’insufficienza ovarica primaria diventa permanente, equivale alla menopausa precoce.

Da un punto di vista ormonale, la menopausa precoce è del tutto simile a quella naturale. In un periodo variabile da qualche mese a qualche anno prima della menopausa si assiste a un aumento delle concentrazioni dell’FSH e dell’ormone luteinizzante (LH) con una riduzione dei livelli di estrogeni e progesterone e i conseguenti effetti sistemici derivanti dalla riduzione degli ormoni steroidei sessuali.

La sintomatologia della menopausa è piuttosto eterogenea all’interno della popolazione femminile. I sintomi e segni clinici più caratteristici vengono normalmente classificati in sintomi precoci e tardivi.

Sintomi precoci della menopausa

I sintomi precoci della menopausa sono:

  • vampate di calore;
  • sudorazioni e risvegli notturni;
  • alterazioni del tono dell’umore;
  • atrofia vaginale e dispareunia, cioè il dolore durante i rapporti sessuali;
  • secchezza vaginale;
  • cistiti ricorrenti;
  • astenia;
  • calo della libido, dell’eccitazione sessuale e difficoltà nel raggiungimento dell’orgasmo.

Sintomi tardivi della menopausa

I sintomi tardivi della menopausa sono:

  • riduzione della massa ossea (osteopenia e osteoporosi);
  • artralgie;
  • senescenza cutanea;
  • riduzione della forza muscolare;
  • aumento del tessuto adiposo;
  • aumentato rischio di patologie cardiovascolari.

Va specificato che la percezione dei sintomi varia da donna a donna ed è anche influenzata dal vissuto personale.

 

Cause e sintomi della menopausa precoce

Le cause della menopausa precoce possono essere diverse e classifiabili come:

  • Idiopatiche, casi in cui la causa della menopausa precoce non è individuabile e sono la maggior parte
  • Ereditarie, per la presenza di alterazioni genetiche (come la premutazione del gene FRAXA responsabile della sindrome dell’X fragile) o cromosomiche come la sindrome di Turner con conseguente esaurimento della riserva ovarica o condizioni di mosaicismo per la sindrome di Turner con riserva ovarica ridotta, ma ancora presente
  • Immunitarie, causate dalla presenza di patologie autoimmuni sistemiche o di organo e che possono richiedere richiedere una terapia immunosoppressiva gonadotossica. Inoltre, malattie autoimmuni come l’insufficienza surrenalica (morbo di Addison), l’ipotiroidismo (tiroidite di Hashimoto), l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, il diabete mellito di tipo 1, l’iperplasia surrenalica congenita atipica, la miastenia grave e la malattia infiammatoria intestinale sono state associate a POI
  • Iatrogene, causate da alcuni trattamenti medici come cicli di radioterapia o chemioterapia o da interventi chirurgici impattanti sulla riserva ovarica
  • Patologie benigne dell’ovaio come l’endometriosi ovarica che è una malattia infiammatoria cronica con rischio di insufficienza ovarica prematura
  • Malattie infettive come parotite, varicella, malaria, shigella e tubercolosi, possono distruggere il tessuto ovarico sano e ridurre sostanzialmente la quantità di tessuto funzionante rimanente
  • Esposizioni ambientali come il fumo, la nicotina e le sostanze presenti nella produzione di plastica (ftalati, bisfenolo-A), contribuiscano alla POI legandosi ai recettori sulle cellule della granulosa ovarica.

Possono essere, quindi, individuati dei fattori di rischio per la possibilità di sviluppare menopausa precoce, come:

  • Familiarità, quindi se in famiglia esiste una tendenza delle donne a entrare in menopausa precocemente diventa più probabile manifestare a propria volta una menopausa precoce

Stili di vita negativi come fumo e alcol, alimentazione scorretta, i cui effetti si manifestano in  qualsiasi apparato, compreso quello riproduttivo.

 

Diagnosi della menopausa precoce

La diagnosi della menopausa è clinica e si basa su diversi fattori, tra cui:

  • L’anamnesi medica e familiare;
  • Assenza dei cicli mestruali;
  • Esame fisico;
  • Esami del sangue per misurare i livelli ormonali (FSH, LH, estradiolo, AMH, progesterone) e per monitorizzare lo stato di salute generale;
  • Ecografia pelvica;
  • Esami strumentali come la densitometria ossea e la mammografia/ecografia mammaria bilaterale.

Quando arriva una diagnosi di menopausa precoce, le donne che desiderano una gravidanza possono far ricorso alla Procreazione Medicalmente Assistita. In particolare, le tecniche che vengono utilizzate, in base al quadro clinico, alla riserva ovarica e all’età della donna sono:

  • IUI omologa – inseminazione intrauterina , prevede l’inserimento del seme del partner direttamente nell’utero della donna durante il periodo dell’ovulazione
  • Fecondazione in vitro (IVF) omologa, tecnica che prevede il prelievo degli ovociti della donna qualora la riserva ovarica sia permissiva, la loro fecondazione con il seme del partner e il successivo trasferimento dell’embrione nell’utero;
  • Ovodonazione, grazie alla quale si ricorre agli ovociti donati da un’altra donna per la fecondazione in vitro. Questa tecnica viene utilizzata nei casi in cui venga attestato un completo esaurimento della riserva ovarica femminile.

Le percentuali di successo della PMA per le donne con menopausa precoce dipendono da diversi fattori, in rimo luogo l’età della donna ha un impatto significativo sulla qualità degli ovociti. È importante affrontare il tema con un medico specialista in fertilità per discutere di tutte le opzioni esistenti e sviluppare un piano di trattamento personalizzato.

 

 

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