Bambini nati con la PMA: non corrono un maggiore rischio di tumore rispetto a quelli nati con una gravidanza naturale

Non esiste un rischio aumentato di cancro ai danni dei bambini nati da tecniche di Pma.

Lo conferma il più ampio studio scientifico mai effettuato ad oggi sul tema, seguendo quasi 100,000 bambini, in media per 18 anni. Il lavoro ha sottolineato che il rischio di tumori nei bambini e giovani adulti concepiti con tecniche di procreazione medicalmente assistita non è più alto rispetto alla popolazione generale.

Questa conclusione è stata discussa anche al 37° congresso dell’Eshre (European Society of Human Reproduction and Embryology) dalla Dr.ssa Mandy Spaan, ricercatrice all’Amsterdam University Medical Center (UMC) e Netherlands Cancer Institute, che con la raccolta di questi numeri impressionanti ridimensiona le preoccupazioni sui rischi di salute a lungo termine per i bambini concepiti tramite fecondazione assistita, rassicurando gli oltre 7 milioni di bambini nati grazie alla PMA, i loro cari, e le coppie che desiderano avvicinarsi a questo percorso.

“E’ in continuo aumento – commenta Filippo Maria Ubaldi, direttore clinico dei centri GeneraLife – la mole di lavori scientifici che confermano la sicurezza della Pma, sia per le pazienti e i pazienti, che per la loro prole. Questo studio vanta numeri davvero importanti e si unisce alle evidenze precedenti che avevano già smentito la possibilità di un aumentato rischio di neoplasie nei bambini nati con queste tecniche”.