Meno bimbi nati in Italia, ma aumenta il ricorso alla PMA. Intervista al Dr. Filippo Maria Ubaldi

La crescita del ricorso alle tecniche di fecondazione assistita in Italia viene confermata dai dati del rapporto annuale sull’evento di nascita (CeDAP) del Ministero della Salute, in contrapposizione al calo demografico generale.

Se nel 2018 erano state ottenute da tecniche medicalmente assistite 2,53 gravidanze ogni 100, nel 2019 questo numero è diventato 3,06 ogni 100. Sentito dall’ANSA, come riportano anche il Giornale di Brescia e il Giornale Trentino, il Dr. Filippo Maria Ubaldi in veste di presidente della Società Italiana di Fertilità e Sterilità – Medicina della Riproduzione (Sifes-Mr), ha sottolineato: è in aumento il numero di coppie che si rivolgono ai centri di PMA. “Lo abbiamo visto dai dati preliminari del 2020, ovvero nonostante gli ostacoli oggettivi e i rallentamenti della pandemia”. Il Dr. Ubaldi ribadisce che il motivo principale di questo fenomeno rimane la ricerca della gravidanza in età sempre più avanzata, sottolineando che “nel 2017, il 70% delle donne che si sono sottoposte a un trattamento di fecondazione assistita era over 35” e che “l’invecchiamento della donna comporta un doppio danno per i suoi ovociti, quantitativo e qualitativo”.

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