Quali sono gli esami per diagnosticare l’infertilità?

Durante una prima visita presso un centro per la cura dell’infertilità sicuramente vi verranno richiesti o prescritti alcuni esami.

“Per diagnosticare una condizione di infertilità sia femminile che maschile, possono essere di aiuto diversi esami ematici e strumentali – spiega il ginecologo del centro GeneraLife di Umbertide Fabrizio Fiorini – che comunemente vengono prescritti dal ginecologo e dall’andrologo durante la prima visita”.

Esami femminili

“Per quanto riguarda l’infertilità femminile, prosegue il Dr. Fiorini, può dipendere da diverse cause, quali alterazioni ormonali, difetti dell’ovulazione, patologie uterine, tubariche, età della paziente, endometriosi oppure malattie sistemiche o genetiche. Quindi alla donna, come prima cosa, si consigliano i dosaggi ormonali. I più richiesti sono FSH, LH, estradiolo e prolattina da eseguire tra il 2^ e il 3^ giorno del ciclo mestruale ed il progesterone in 21^ giornata. Di fondamentale importanza il dosaggio dell’ormone antimulleriano AMH che insieme alla conta ecografica dei follicoli antrali, rappresenta il miglior metodo per lo studio della riserva ovarica. Un dosaggio del Tsh è indispensabile per capire il funzionamento della ghiandola tiroidea. Seguono poi le indagini strumentali. Quelle consigliate in prima battuta sono:
ecografia pelvica: che ci permette di valutare oltre la riserva ovarica, la presenza di eventuali patologie acquisite o congenite uterine e degli annessi;
isterosonosalpingografia: ecografia transvaginale con introduzione attraverso un catetere di soluzione fisiologica sterile alternata ad aria in cavità uterina per visualizzarne il passaggio attraverso le salpingi e valutandone così la pervietà;
isteroscopia: tecnica endoscopica minimamente invasiva che permette di visualizzare, attraverso un’ottica, la cavità uterina e di valutarne l’aspetto e/o la presenza di patologie endocavitarie e l’endometrio”.

Esami maschili

“Nella valutazione dello stato di infertilità dell’uomo invece, precisa il ginecologo, è necessaria una completa raccolta della storia clinica, familiare, lavorativa e soprattutto andrologica e sessuale, insieme ad un accurato esame obiettivo generale e dei genitali. Tra gli esami diagnostici sono utili:
•l’esame del liquido seminale o spermiogramma: definisce le caratteristiche quantitative e qualitative degli spermatozoi e la potenzialità fecondante dell’uomo;
•dosaggio ormonale di FSH, LH, Testosterone totale, inibina B, prolattina, estradiolo, TSH e fT4;
•ecocolordoppler scrotale: esame non invasivo che permette di valutare in maniera completa tutte le caratteristiche dei testicoli e dei vasi e di riconoscere patologie”.
“È importante però sottolineare – conclude lo specialista – che come nel caso della donna anche nell’uomo, una parte dei casi di infertilità è idiopatica poiché non è possibile identificarne una causa. I fattori coinvolti possono essere anche esterni, come lo stile di vita, l’alimentazione e l’inquinamento ambientale”.

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