Ansia e stress possono incidere negativamente sulla fertilità?

“Dire che ansia e stress interferiscano con la fertilità o siano la conseguenza emotiva del fatto che il bambino tarda ad arrivare – spiega Federica Faustini, psicologa del centro GeneraLife di Roma –  rappresenta un argomento complesso al quale ancora oggi è difficile dare una risposta. Alcuni studi si sono concentrati sulla misurazione dei livelli di cortisolo, un ormone prodotto dal surrene strettamente legato allo stress, nei capelli e nelle ghiandole salivari di un campione di donne alla ricerca di un primo figlio, mostrando come elevati livelli di questo ormone comprometta la funzione ovarica e di conseguenza la fertilità (Lynch,2014; Massey,2016). Altri studi, al contrario, non hanno trovato alcuna relazione significativa, il che ci porta a pensare che non esista ancora un percorso psico-biologico certo attraverso il quale lo stress influenzi l’outcome riproduttivo. Questo non significa però che la componente emotiva debba essere trascurata. Molte persone a volte si sentono travolte dall’eccessiva ansia o dal troppo stress e reagiscono adottando stili di vita dannosi, come un’alimentazione sregolata, eccessiva attività fisica, abuso di fumo, alcool o sostanze stupefacenti e questo può avere conseguenze negative sulla propria fertilità (Meldrum et.al.,2016). Prendersi cura del proprio progetto genitoriale, quindi, significa prendersi in primis cura di se stessi, significa non iper-reagire alle emozioni negative adottando uno stile di vita dannoso, ma fermarsi ed essere consapevoli di quali fattori le innescano. Sapere cosa accende i pulsanti del nostro stress, aiuterà a prevenirlo o a ridurlo in futuro“.